È Graziano Canestri, appassionato studioso di storia, cultura ed attualità balcanica a concludere la ventitreesima edizione degli Incontri di Studio con un “focus” sulla ex Jugoslavia.


La conferenza chiude un periodo condizionato dall’emergenza Covid che, con le note restrizioni, ha reso difficile la fruizione culturale in presenza.


Il Laboratorio ha trasformato le criticità in nuove opportunità, quale – per esempio – la trasmissione in diretta e la successiva permanenza delle conferenze sulla propria pagina Facebook – Il Laboratorio Associazione Culturale – a partire da quel fatidico 2020, anno in cui si è manifestata la pandemia.


Canestri ha illustrato i tratti salienti della storia jugoslava iniziando dalla nascita di questo Stato nel 1918, proseguendo fino al suo dissolvimento nel 1992 e dando rilievo ai fatti relativi alla Seconda Guerra mondiale, decisivi per l’affermazione del regime comunista di Tito.


Il relatore si è soffermato anche sul periodo più recente, durante il quale la separazione tra i nuovi Stati nati dalla frantumazione della Jugoslavia non ha saputo eliminare il sorgere di nuove, emergenti tensioni.
La situazione resta tuttora preoccupante e questo spiega l’interesse e l’opportunità per l’Europa di mantenere alta l’attenzione nei confronti dell’evolversi degli avvenimenti nell’area balcanica.


L’intervento del relatore è stato ricco di riferimenti letterari e culturali; vivace il dibattito seguito tra i presenti che hanno avuto modo di conoscere meglio un vicino rimasto troppo a lungo lontano e sconosciuto.

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